Biografia

Desiderio di un figlio batte infertilità

Desiderio di un figlio batte infertilità

Grazie alla ricerca il futuro è già oggi tra inseminazione e fecondazione in vitro

Il 25 luglio 1978 ad Oldham (Inghilterra) nasce Louise Brown, prima bimba non portata dalla cicogna ma da una fredda provetta. La tecnologia sostituisce l'incontro sessuale uomo-donna ed il letto è surrogato da stanze asettiche ed il fenomeno guidato e controllato a vista da uomini in camicie bianco e nel mirino di microscopio curioso e dissacrante. E, per la prima volta, il parter è certus (salvo casi di errore umano-scambia provetta). Gli sterili, gli infertili trovano la via della genitorialità che supera incapacità umane e dà il desiderato bambino. Oggi, 40 anni dopo, nel mondo sono oltre 8 milioni questi figli di provetta. Ma non solo, perché la tecnologia si è arricchita di altre pratiche nella PMA procreazione medicalmente assistita: da inseminazione fino a fecondazione  in vitro ed iniezione intracitoplasmatica dello spermatozoo (ICSI: iniezione di un solo spermatozoo nell'ovulo. Tecnica che si deve al pugliese Giampiero Palermo, Corneil University, New York) divenuta, ormai, di prima scelta rispetto alla FIV (Fecondazione in vitro, usata per la Brown: spermatozoi e ovulo messi a contatto in "provetta" e, a fecondazione avvenuta, trasferimento in utero dell'embrione). Questo trasferimento può essere eseguito in utero "in affitto" di altra donna (utilizzabili anche altre tecniche). In Usa ed Europa, l'1-3% delle nascite avviene con tecnica PMA. In Italia, nel 2016, la relazione ministeriale dice che sono stati effettuati 97.656 cicli con 12.836 mila bambini nati vivi, il 2,6% del totale dei bambini nati (473.438). Solo 17,5% di successi. Si moltiplicano, intanto, gli embrioni crioconservati (38.687 nel 2016), vite sospese su cui interessi, conflitti etici ed umani si accaniscono. Sulla PMA si è sviluppata un'industria, un business, un "viaggi della speranza", ma anche tanto interesse ed umanità. A volte, essa, fonte di guadagni indebiti, diventa corto-circuito prima di tentativi "naturali" spesso promettenti più successi. Non si può negare un'avanzata della scienza, pur sempre perfettibile, l'anelito all'aiuto dell'umanità comunque sofferente. Fu vera gloria? Al recente congresso della società europea di riproduzione umana si è detto che, ogni anno, si manipolano 800mila cicli e 160mila bambini nati: un successo su 5 tentativi. In Europa, più attiva la Spagna: 120mila cicli. Segue la Russia (110.723 cicli). "Nel futuro -dice Daniela Galliano, Direttrice del Centro Ivi di Roma- la ricerca scientifica si appresta ad affrontare nuove e affascinanti sfide: dal ringiovanimento ovarico alla preservazione della fertilità nelle pazienti oncologiche e , grazie agli studi su ovociti e spermatozoi, sarà possibile indagare sempre più a fondo sull'infertilità". L'età media delle donne che ricorrono a tecniche omologhe a fresco: 36,8 anni; aumentano le donne over 40 anni (35,2% nel 2016). Nella fecondazione eterologa l'età della donna è maggiore se la donazione è di ovociti (41,4 anni) e minore se la donazione è di seme (35,2). Dal 2014 in Italia è possibile fare ricorso alla fecondazione eterologa (al di fuori della coppia) ma poche le donazioni di ovuli, c'è disomogeneità regionale nell'accesso ai servizi sanitari. Louise Brown è oggi a sua volta mamma di due bambini, nati come Dio comanda. L'evoluzione delle tecniche e le terapie personalizzate, il trasferimento di un solo embrione nell'utero per evitare gravidanze multiple (sempre meno) sono conquiste e promesse future. [button link="https://www.danielagalliano.com/image/catalog/blog/2019/04/2018-07-29-gazzettadelmezzogiorno_bari.pdf" newwindow="yes"] Scarica il PDF[/button]