Le alte temperature potrebbero ridurre la durata della gestazione inducendo ad un parto pretermine
In gravidanza il caldo si tollera con maggiore difficoltà perché le variazioni ormonali comportano una dilatazione dei vasi sanguigni che fanno aumentare la sudorazione e la percezione del calore. Soprattutto nelle prime 7 settimane di gravidanza le temperature troppo calde potrebbero ridurre la durata della gestazione, inducendo un parto pretermine. Normalmente il corpo si raffredda sudando, ma in certe condizioni fisiche e ambientali ciò non è sufficiente.
Tra le persone maggiormente a rischio troviamo per l'appunto donne in gravidanza, neonati e bambini. Per contrastare le temperature alte, l'Istituto Valenciano di Infertilità (Ivi) fornisce una serie di consigli pratici.
I problemi di salute legati al caldo possono presentarsi con sintomi minori come crampi, lipotimia ed edemi, o di maggiore gravità, come il colpo di calore, la congestione, la disidratazione.
"I crampi muscolari -spiega la Dottoressa Daniela Galliano, direttrice del Centro Ivi di Roma - si verificano più di frequente quando si lavora nella stagione calda, perché il sudore drena i liquidi del corpo e con esso i sali minerali, come potassio, magnesio e calcio. La perdita di questi nutrienti può causare lo spasmo di un muscolo".
"Bere più di 2 litri di acqua al giorno e mangiare cibi ricchi di vitamine e sali minerali come frutta e verdura aiutano a scongiurare la comparsa".
"L'edema è un ristagno di sangue nelle estremità inferiori. Tra i rimedi più semplici che anche le puerpere possono seguire -prosegue la dott.ssa Galliano- c'è quello di fare docce fredde agli arti inferiori e tenere le gambe sollevate nelle ore di riposo, per aiutare a riattivare la circolazione".
"La lipotimia, o svenimento, è caratterizzata da un'improvvisa perdita della coscienza. Si presenta come una sensazione di mancanza, di debolezza improvvisa. Nel momento in cui si manifestano i primi sintomi, bisogna portare il soggetto colpito in un luogo ben areato e rivolgere la testa verso il basso per facilitare l'afflusso di sangue".
"L'estate -continua l'esperta- è il periodo migliore per stare di più all'aria aperta. Ma è importante evitare di uscire nelle ore più calde della giornata e di passeggiare lungo le strade maggiormente trafficate, dove i livelli di inquinamento sono superiori alla media. Il colpo di calore è molto pericoloso e, soprattutto se colpisce neonati, richiede l'immediato ricovero in ospedale. Durante l'ondata di calore è consigliabile controllare la temperatura corporea del bambino e, se necessario, rinfrescarlo delicatamente con una doccia tiepida o con panni umidi".
Se è vero che bisogna bere molto, è altrettanto vero che bisogna stare attenti a non bere bevande ghiacciate. La congestione è dovuta all'introduzione di bevande ghiacciate in un organismo surriscaldato, durante o subito dopo i pasti. Ciò provoca un eccessivo afflusso di sangue all'addome, che può rallentare o bloccare i processi digestivi.
"Con l'arrivo della stagione estiva e del caldo, attraverso la sudorazione il nostro corpo perde tanti liquidi e sali minerali preziosi. Reintegrare i liquidi persi bevendo acqua in abbondanza o assumendo alimenti leggeri e freschi -conclude la Dott.ssa Galliano -è importante per assicurare un adeguato apporto di liquidi ed evitare che la disidratazione nuoccia alla futura mamma, aumentando anche il rischio di infezioni alle vie urinarie".
Alcuni dati emersi da una ricerca condotta dall'Istituto Clinical Evaluative Sciences di Toronto hanno inoltre dimostrato che ci può essere un aumento del rischio di diabete gestazione del 6-9% per ogni aumento di temperatura di 10° C.
Infine, tra i rischi da non sottovalutare per le gestanti legati all'esposizione al caldo eccessivo nelle prime 7 settimane di gravidanza, c'è quello di un parto prematuro, prima della 34^ settimana per l'11% e del 4% tra la 37^ e la 38^ settimana.
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