
Ipotesi su queste variazioni erano già state formulate in passato, ma ora grazie ad una serie di analisi per immagini - condotte nel periodo prenatale e nei mesi successivi al parto- sono state rilevate oscillazioni nella quantità di materia grigia in alcune aree del cervello, legate alla cognizione sociale (l'attività mentale con cui conosciamo il mondo sociale) e più estesamente alle funzioni che si sviluppano per comprendere gli stati mentali del bambino. Questo favorisce l'unione tra la madre e il neonato e prepara le donne alle necessità che derivano dalla maternità, quali riconoscere i bisogni del neonato e acuire l'attenzione nei confronti di possibili minacce esterne.
Un uovo studio pubblicato ieri su Nature Neuroscience rivela che il cervello di donne che hanno avuto una gravidanza mostra segni di rimodellamento neuronale che permangono due anni dal parto.
In realtà, anche se il significato di questi cambiamenti non è del tutto chiaro, sembrano indicare secondo i ricercatori proprio una specializzazione del cervello in preparazione per i compiti della maternità. Può non essere una sorpresa per le donne che ci sono passate, ma per la prima volta i ricercatori, in uno studio unico nel suo genere, hanno osservato e misurato variazioni fisiche nella materia grigia delle neomamme.
"La riduzione della materia grigia in tutte le donne incinte studiate ed è esclusiva per loro, il che indica che probabilmente si tratta di un cambiamento dovuto ai processi biologici della gravidanza e non a cambiamenti che hanno a che fare con la nascita dei bebè che possono sperimentare anche i padri".
Le immagini sono state poi confrontate con quelle ottenute da 19 loro partner, oltre che con quelle di 20 donne e 17 uomini senza figli. Mel Rutherford, della McMaster University (Ontario), ha detto di essere entusiasta soprattutto per la qualità dei dati e per la capacità dei ricercatori di tenere traccia delle variazioni nel cervello delle volontarie per due anni.
Le aree più "colpite" dai cambiamenti sono state quelle coinvolte in compiti sociali come il riconoscimento delle intenzioni e dei desideri degli altri.
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