Con la procreazione medicalmente assistita le donne affette da endometriosi possono ancora sperare di avere un figlio. E' questo il messaggio lanciato dai Centri IVI, a tre giorni dalla Giornata Mondiale contro l'Endometriosi. Si stima che questa patologia colpisca circa il 10-15 per cento delle donne in età fertile - 3 milioni i casi solo in Italia - con un enorme ritardo nella diagnosi che mediamente arriva dopo 7 anni, generalmente nella fascia d'età tra i 25 e i 35 anni.
E' una malattia cronica, dolorosa e invalidante, con risvolti importanti a livello socio-lavorativo e relazionale: ansia, discriminazione, paura, giornate a casa, rischio di perdere il lavoro, sono temi che, purtroppo, rivestono ancora una profonda attualità'. Una patologia che per il 30-40 per cento delle pazienti si traduce, inoltre, in un problema di infertilità'. "Nelle donne affette da endometriosi il tasso di gravidanza naturale è inferiore al 2 per cento per ciclo mestruale - ha detto Daniela Galliano, direttrice del Centro IVI di Roma - mentre normalmente questo valore si attesta attorno al 20 per cento. L'infertilità è un elemento fondamentale di cui il medico deve tener conto nel momento in cui si appresta alla diagnosi e alla cura di questa patologia così come l'endometriosi influenza l'approccio diagnostico e terapeutico per la cura della infertilità. Per le pazienti la medicina riproduttiva rappresenta una opportunità da intraprendere grazie agli elevati tassi di successo che caratterizzano queste tecniche. Negli ultimi dieci anni più di 9.000 donne si sono rivolte a IVI per riuscire ad avere un bambino malgrado l'endometriosi". Una diagnosi ed un corretto trattamento e follow-up, sia medico che psicologico, secondo l'esperta, assicurano che le pazienti si sentano supportate e comprese.
"Negli ultimi anni sono stati fatti numerosi passi avanti sul fronte terapeutico-assistenziale, ma anche istituzionale: nel 2016 l'endometriosi è stata inserita dal Governo Italiano nell'elenco delle patologie croniche e invalidanti. Inoltre, da marzo 2017 sono entrati in vigore i nuovi LEA (Livelli Essenziali di Assistenza) previsti per gli stadi clinici di endometriosi moderato e grave", ha concluso Galliano.
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