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Più difficile diventare papà: "meno fertili del 9 per cento"

Più difficile diventare papà:

Una ricerca condotta dalla dottoressa Ashley Tiegs ha mostrato una pericoloso deterioramento della qualità del liquido seminale. Il campione, formato da circa 120mila uomini, è il più grande nella letteratura scientifica mondiale

L’infertilità non è un problema (solo) femminile: ad oggi nelle cliniche di riproduzione assistita, in circa la metà dei casi sono gli uomini ad aver bisogno dell’aiuto degli specialisti per riuscire a concepire. Questo fatto è forse causato anche da un deterioramento della qualità del liquido seminale, cosa che negli ultimi anni getta un’ombra sulla fertilità maschile. A cercare di fare chiarezza indagando il fenomeno è ‘Total motile sperm count trend over time across two continents: evaluation of semen analyses from 119,972 infertile men’, ricerca guidata dalla dottoressa Ashley Tiegs, fellow delle cliniche Ivi, che ha esaminato il numero totale di spermatozoi mobili (Tmsc) – il parametro più importante per prevedere la probabilità di ottenere una gravidanza – di 119.972 uomini trattati nelle cliniche di Ivi distribuite tra Spagna e New Jersey, tra il 2002 e il 2017. Questo lavoro ha ricevuto il premio accademico della Società per la riproduzione maschile e urologia, consegnato durante l’ultima edizione della Società americana di medicina riproduttiva (Asrm). [button link="https://www.danielagalliano.com/image/catalog/blog/2019/04/2019-02-21-liberoquotidiano_it.pdf" newwindow="yes"] Scarica il PDF[/button]