L'obesita', fattore di rischio di infertilita'. Pertanto, il trasferimento di un embrione vitrificato potrebbe mitigare gli effetti negativi dell'obesita', osservati in cicli a fresco. E sono anni che Ivi porta avanti la ricerca sulla correlazione esistente tra l'obesita' e la diminuzione della fertilita' delle pazienti. Di fatto, e' frequente che le donne obese necessitino di piu' tempo per ottenere una gravidanza spontanea e, inoltre, hanno tre volte in piu' la possibilita' di incorrere in problemi di infertilita' rispetto alle donne con un peso nella norma. "Questo si deve a diversi fattori che influenzano la loro prognosi riproduttiva, come la bassa recettivita' endometriale- indica Daniela Galliano, Direttrice del Centro Ivi di Roma- Le percentuali di impianto e di gravidanze diminuiscono significativamente con l'aumento del Bmi femminile. Inoltre, nelle donne obese il rischio di complicanze durante il parto e' tre volte superiore rispetto alle donne con peso normale, le percentuali di aborto aumentano e il rischio di morte fetale e di parto prematuro raddoppiano". D'altro canto, l'obesita' colpisce non solo la donna, ma nell'adolescenza e nell'eta' adulta dei bambini e' un importante fattore di rischio per le malattie croniche, come la malattia cardiovascolare, la sindrome metabolica ed il diabete di tipo II. Pertanto, anche se sembra che con l'uso del trasferimento differito, la prognosi riproduttiva di queste pazienti potrebbe essere migliorata, gli specialisti di Ivi consigliano sempre alle donne di affrontare la gestazione con un peso il piu' vicino possibile alla normalita'. Per ottenerlo, i ginecologi consigliano un piano di dimagrimento e di cambiamento delle cattive abitudini alimentari. E' importante consultare uno specialista della nutrizione e fare esercizio sotto la supervisione di un preparatore fisico, poiché e' dimostrato che l'esercizio moderato sia nell'uomo che nella donna migliora i risultati nei trattamenti di Riproduzione Assistita, conclude IVI.
