Patricia ha 24 anni. Capelli castani mossi, sguardo fiero. E' volata a Milano da Valencia, dove vive, e continua ad accarezzarsi il vestito nero a pois mentre racconta un pezzetto della sua vita di giovane studentessa universitaria. Una storia che comincia con lei a bordo di un autobus, l'occhio che cade su un annuncio che promuove la donazione di ovuli.
Suona più o meno così: "Dona ovuli, dona vita". Patricia ci pensa, ne parla con un'amica che ha già iniziato il percorso (ma che alla fine non passerà i test per diventare ovodonatrice) e decide che sì, vuole farlo anche lei. Lo racconta come se fosse la cosa più normale del mondo: "Dono il sangue e ho aderito alla donazione di midollo osseo, cosa c'è di diverso? Nei primi due casi si può salvare una vita, con gli ovuli contribuisci a darla".