La crescente importanza nella ricerca sul cosiddetto “fattore uterino” nella Riproduzione Umana costituisce una sfida impegnativa per migliorare la percentuale di gravidanza.
E’ questo il punto di partenza dello studio denominato “T-shaped uterine cavity morphology as assessed by three-dimensional ultrasound (3D US) may be associated with lower sustained implantation rates and higher clinical loss rates following frozen embryo transfer”, che IVI presenta nella 74ª edizione del Congresso dell’American Society for Reproductive Medicine (ASRM), in corso a Denver (Colorado) (6-10 ottobre).
In questa ricerca, IVI analizza e valuta mediante ecografia in 3D la malformazione conosciuta come “utero a T”, dimostrando così l’utilità di questa tecnologia per aiutare a migliorare la prognosi riproduttiva delle pazienti affette da questa anomalia.