La 'menopausa maschile' esiste ed i suoi effetti possono essere tenuti sotto controllo. Ne parlano gli esperti del Centro Ivi di Madrid, spiegando sintomi e rimedi. A partire dai 40 anni negli uomini si registra una diminuzione progressiva dei livelli di testosterone. L'ipogonadismo ad insorgenza tardiva, o menopausa maschile, generalmente non interrompe del tutto la produzione di spermatozoi, ma può influenzare la fertilità. Altri sintomi sono la disfunzione erettile, la diminuzione della libido, affaticamento e aumento di peso. Si registrano inoltre debolezza muscolare e la caduta dei capelli, accompagnati anche da perdita di massa muscolare e disturbi come l'osteoporosi e la osteopenia. Molti uomini presentano poi la cosiddetta sindrome metabolica, una malattia correlata all'ipogonadismo, caratterizzata da sintomi come obesità, iperglicemia, elevati livelli di acido urico, ipertensione ed ipercolesterolemia, spiega Carlos Balmori, urologo del Centro Ivi di Madrid. Affrontare questa nuova fase della salute, dicono all'Ivi, significa anche seguire alcune sane abitudini che possono essere sviluppate per mitigare gli effetti dell'andropausa. Daniela Galliano, Direttrice del Centro Ivi di Roma sottolinea che "i controlli preventivi sono= molto importanti per controllare i livelli ormonali, del glucosio, colesterolo e ell'acido urico. Balmori aggiunge che, per quei pazienti che non possono ricostituire questo ormone in maniera naturale, esistono trattamenti sia a base di testosterone, sia iniettabili gel, una vera e propria terapia ormonale sostitutiva nociva.
